mercoledì 1 ottobre 2014

HELLO HELLO

Avevo promesso che sarei tornato, ed eccomi qui. 

Ora questa attesa che ha un po’ il sapore di Fabrizio Frizzi che proclama Miss Italia ’98, quei minuti interminabili di finti pianti tra le miss ignare del fatto che dopo due giorni finiranno a fare la pubblicità dei Grissinbon, è dovuta al fatto che mi sono dovuto un attimo ri-ambientare.

Non è una miss, ma avete capito

Ri-settaggio del Milanese imbruttito. Sei mesi di Olanda mi hanno cambiato, e ci ho messo un po’ a capire che finalmente potevo tornare ad attraversare con il rosso senza rischiare il carcere a vita, che finalmente mi posso fare il bidet la mattina, e che se vado all’Esselunga trovo la focaccia toscana to go che è tipo una delle cose più belle della vita, ma soprattutto al fatto che non ci sarà più il topodimmerda che mi caga sulle penne al ragù. Va beh quindi dopo 4 giorni passati sul divano con il gelato appiccicato alla maglietta, e quel caldo atavico della Milano di luglio post esondazione del Seveso (nota storica nel caso tra 600 anni qualcuno fosse costretto a tradurre le mie cazzate, come ho fatto io con il “De bello gallico” al liceo)(Cesare perdonami per questa offesa, le tue non erano cazzate ovviamente) e la constatazione che i pilastri nazionali tipo Mrs. Clerici e Mrs. D’urso sono (purtroppo) ancora al loro posto, ho deciso di riprendere in mano la situazione.
Che poi riprendere in mano la situazione vuol dire iniziare a fare quello che si faceva prima, con la differenza che ho notato nuove cose. 
Mi sono vestito, mi sono arrotolato i jeans e ora pure la maglietta come un vero hipster e sono uscito in bici.
La prima cosa che ho notato è stata: ma quanti semafori ci sono a Milano? Per fare 100 metri ci ho messo 20 min in bici e ho sfatato il mito mondiale dell’onda verde, o forse esiste davvero ma in quei luoghi brianzoli fatti solo di rotonde, dossi, e limiti di velocità. A Milano non c’è, sappiatelo. Ad Amsterdam potevo pedalare per 20 km senza incontrare nè un semaforo nè un incrocio. 
Poi dopo 6 mesi di bici ho ripreso la macchina, finestrino giu, e Gigi d'Agostino a palla. 
Poi sono partito per il mare. A parte che non facevo le vacanze al mare in Italia dai tempi di Festivalbar, o “Beato tra le donne” con le tipe che cantavano “glu glu glu, glu glu glu, glu glu glu, gluuuuuuu”. 
Fatto che mi sono messo in macchina e tappa fissa dell’italiano al mare: l’autogrill + camogli + cocacola + ruttolibero.it
Arrivato al mare ero talmente bianco che riflettevo la luce. Tipo bianco e magro, mentre i miei amici erano già abbronzati. Ed è subito Abercrombie & Fitch. Va beh ma cazzo mene. 
Durante la mia permanenza al mare una sera decidiamo di andare a ballare. Ora, non ho mica 80 anni, cioè al mare se decido di andare a ballare non mi aspetto di trovarmi i ’98. Eh invece sì. Entro nel locale, una mandria di baffi della pubertà e giovani battezzate quando la radio passava “bye bye bye” degli N’sync. Va beh che senza barba mi confondo nella folla, però pheeega. Tempo 2 minuti vedo una tipa vomitare l’anima che manco dopo le peggio notti dell’Alcatraz con 10 invisibili alla fragola. Gli amici cercano di sorreggerla poi uno si avvicina e mi fa “La su MAMMA ci accoppa se la trova così, Cosa devo fare?”. Io faccio la figura del navigato nell’alcool, che dopo anni di hangover e sbronze posso dare consigli da esperto. No reason to stay here. 
Noto con piacere che il palinsesto Rai si è evoluto fino a mandare il concerto di Albano e Romina che si è tenuto a Mosca, compreso un featuring con I Ricchi e Poveri che, devo ammettere, un po’ mi ha fatto sognare. 
Poi ho deciso che era il momento di tornare a scrivere. Quindi ho fatto un sondaggio 2.0 su quello che poteva essere il nuovo nome ed ho optato per: Pizza on the couch. Nome che deve evocare quello svaccamento epocale sul divano accompagnato da pizza e filmetto. Lo stesso rilassamento mentale che spero abbiate leggendo i miei futuri post. 
La mia vita ora è riassumibile nella scena del Signore degli Anelli dove Gandalf cade nel burrone. 




Ora vi starete chiedendo dove voglio arrivare con questo post. Da nessuna parte, in realtà era per farvi capire che ho ripreso a scrivere, che ho aperto un nuovo blog, che ho lo stesso numero di follower di prima, ovvero tipo 4 (compreso il mega nerd che ha in pausa Word of wordcraft). E da ora in poi vi racconterò della mia vita a Milano, e che mediaset ha tipo 90.000 dipendenti, così giusto per ricordarvelo CIT. 

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