lunedì 29 dicembre 2014

All I want for Christmas is....definitively not on fb

Cari, carissimi amici, che gioia scrivervi in questi giorni di festa. 

No, non sono il Grinch, e amo il Natale.
Questa premessa per dire che l'alto contenuto di haterismo di questo post non è dovuto al fatto che io odi il Natale, ma al fatto che me lo fate odiare. Cioè non voi che leggette pizzaonthecouch, o magari sì. Cioè io non posso sapere chi legge davvero, magari questo post è proprio rivolto a te.
Per farla breve: per 48 ore non ho acceso il computer nè tanto meno facebook dal telefono, ed è stata una figata. Poi mi sono bastati 10 minuti di scroll il 27 di Dicembre per distruggere tutto il bene e l'amore che avevo accumulato in 2 giorni. 

STEP BACK

Dicembre è sempre un mese un po' a metà. Prima perchè si aspetta il ponte dell'Immacolata (che per noi milanesi è unito a San't Ambroes e quindi se cade di lunedì ti spari 4 giorni off), poi perchè finito il ponte tutto è in preparazione del Natale. E quindi in quelle due settimane tra Immacolata e Natale queste sono le uniche frasi che senti dire dalla gente:

- non ho ancora preso i regali
- rivediamoci dopo natale
- oh, nel caso non ti rivedessi, buon natale e buon anno!
- beh a sto punto per la cena facciamo a Gennaio dai.
- ho cento cene sta settimana
- Va beh al massimo a sciare andiamo a Gennaio dai!

Cioè sono 2 settimane di buco nero che manco San Bovio (ciao Dez) in cui ogni impegno/proposta/roba da fare viene inesorabilmente rimandata a Gennaio che sulla carta è l'inizio dell'anno nuovo, mentre per me l'anno nuovo inizia a Settembre. Due settimane in cui ogni cosa che si dice, si fa e si posta è connessa al Natale. Detto questo, in queste due settimane ho avuto modo di fare uno studio antropologico (molto dettaglio) su Facebook riguardo a come la gente vive il Natale, e dopo un scroll della home mi sono ritrovato ad odiarlo. Io, io che ho sempre amato il natale, le luci, le musiche di Frank Sinatra e i maglioni con le renne. Eccovi i risultati di questo studio antropologico.

Categoria 1:

- POSTATORI AGGRESSIVI DI CAGATE NATALIZIE.

Tutto inizia con la gente che il 1 dicembre inizia la postata aggressiva del calendario dell'avvento. Allora #cazzomene a me se ti mangi i cioccolatini la mattina? Qualcuno nel mondo sentiva questa necessità? Sono buoni? Noci o nocciole? Per non parlare di chi posta Pan di Zenzero, foto di mercatini con gli amici, panettoni, lui/lei con cappello di babbonatale ecc. E postata di video tipo quello della canzone della Bauli. 
Continuiamo l'analisi antropologica con le tipe che postano foto di babbonatali sexy con commenti tipo "I regali me li porta lui", che mi fanno domandare come mai esistono le quote rosa. Le stesse tipe che hanno come status "Cerco un uomo vero e profondo". Forse nessuno ti ha mai detto che quello che cerchi non lo trovi nell'incrocio tra l'addominale di destra e quello di sinistra. E soprattutto grazie per confermare ancora una volta che dopo il pacchetto di Tiffany, il 6 packs è il secondo motivo di fidanzamento in Italia.Lo stesso vale per noi maschietti, che nonostante tutto postiamo molto più raramente foto di Babbe natale sexy. Ci basta andare sul profilo di Belen e siamo felici.






E poi no, non ci interessa com'è il tuo albero di natale con #nuoviaddobbi. Non ci interessa neanche il babbo natale appeso fuori dalla finestra, tra l'altro alto 1 centimetro quando hai mai visto Babbo natale così basso? Cazzo è Brunetta? E no, neppure il tuo presepe con il senso delle proporzioni e della prospettiva completamente distorto. Tipo che le pecore sono più grandi dei pastori. E la palme grandi come le pecore. 

Categoria 2:

- Gente che scrive Status e commenti su quanto han mangiato.

Allora in un anno ci sono 365 giorni ok? se per 2 giorni di sfondi di Culatello devi comunicarlo al mondo ogni secondo? Ma soprattutto ti hanno legato alla sedia modi Alfieri, e ti fanno infilato una sonda nell'esofago come si fa con le oche per fare il foi gras? qualcuno ti ha ingozzato di voulevant rischio morte? Qualcuno ti ha costretto a mangiare il panettone con la salsa sennò il mondo si sarebbe distrutto in 5 minuti? 
Se è così, sei scusato/a a lamentarti, altrimenti se devi lamentarti che ingrassi e mangi troppo ti svelerò un segreto che forse ti farà venire i brividi: se mangi 600 kg di insala russa, il giorno dopo sei gonfio e un po' più cicciottello, se non lo fai non sarai nè grasso nè cicciottello. Questo per dire: se mangi, non ti lemantare. Se ti devi lamentare, non mangiare.
E grazie, grazie grazie grazie e ancora grazie, per dire al mondo che il giorno dopo hai fatto la corsetta con tanto di selfie, o un salto in palestra. Grazie. Stannotte dormirò


Te post pranzo di natale 



Categoria 3:

- cambio di fotoprofilo e cover photo natalizia. 

Lo studio antropologico si fa ancora più dettagliato. Andiamo a scoprire il motivo per cui la gente sente la necessità di mettere un pacco di natale come cover photo. Siamo per caso nel 1997 e in quegli anni in cui se non c'avevi la cover del 3310 coordinata con la sciarpa andavi in sbattimento? No, dai miei archivi siamo nel 2014.

Ecco esempi di cover photo


Tipa che si beve 'na cioccolata sulla palla 

Trashata natalizia 

Pan di Zenzero fatto da CHICCA COOK.............


Categoria 4:

- foto delle tavolate. 

Pensavo ci fosse la crisi, poi ho aperto facebook. Basta questo direi. 

Categoria 5: 

- e infine loro. Quelli che augurano natale al mondo. Sono così commosso dalla tua voglia di augurare buon natale a una piccola bambina russa che vive nella fredda tundra siberiana, comunicavo efficientemente il 24 Dicembre alle ore 10:30, che quasi mi scendono dei lacrimoni. 


In conclusione, se te carissimo amato follower di Pizzaonthecouch ti sei ritrovato in una di queste categorie, non fa niente. Tutti cadiamo nella tentazione di postare la foto della capanna di zenzero o del Panettone. Se ti sei ritrovato/a in tutte e cinque le categorie proposte, non c'è problema, sto già incidendo un disco che si chiama: "All I don't want for Christmas...iiiiiiiiiiiis.......you (letto/cantato con acuto)

Peace and share 

Ora voglio prendermi ancora 2 righe di pura serietà per una volta. Questo sarà l'ultimo post del 2014, e dopo questo anno non posso che ringraziarvi per avermi seguito sia sul blog di Amsterdam che qui. Che dire. grazie. Se sono ancora qui a scrivere cagate è anche per voi. Bella regazzzzz

lunedì 15 dicembre 2014

Ma TINDEResso Veramente? VOL. 2

Cari amici, mi scuso tantissimo per la mia latitanza. Vi sarete chiesti dove sono sparito e la risposta è che sono andato in Brasile 3 settimane. Fighissimo, sole mare caldo. 

VINILE ROTTO

No sono stato a Milano ma semplicemente non ho scritto, ma vi prometto altri post pre Natale. 
Detto questo, oggi vi proporrò un post diverso. Si tratta di un post in condivisione, tipo il cesso quando vivi con i coinquilini. 
Un po’ di tempo fa una mia amica, autrice di questo blog che vi invito a leggere ( mangiapregasbatty ) ha scritto un articolo su Tinder e mi ha chiesto di fare lo stesso, parlando ovviamente della versione maschile. AND HERE I GO. 

Forsi alcuni di voi ancora non conoscono tinder. E per alcuni intendo quella categoria di persone che è fidanzata dall’epoca di Turn me On di Kevin Lyttle, che vi invito a riascoltare per un viaggio nel tempo (eccolo). Per farla breve, chi è fidanzato dallo sbarco in Normandia e non ha mai provato l’ebrezza di essere single non sa cosa è tinder, per chi nell’ultima settimana ha avuto come rapporto più focoso quello con Siri, tipo me, non c’è bisogno di spiegare. 

Io e SIRI <3<3<3<3

la mia reazione 


Per farla breve. Tinder è un’app che ti permette di incontrare persone. Il gioco è moltosemplice: 
ti iscrivi, carichi tre foto dal profilo facebook, il nome e l’età (senza il cognome per la Privacy) e selezioni chi vorresti incontrare (se uomo o donna) di che età e quanto distante da te. Tipo che se non hai sbatta incontri la tipa che vive di sopra, mentre se vuoi osare per un’esperienza esotica puoi estenderti fino ai confini di quei ridenti posti della brianza. 
Le regole sono molto semplice: l’app ti propone una serie di ragazze che seguono i criteri che hai messo, e te metti una X su quelle che ti fanno cagare e piuttosto che uscire con loro rimani single o vita e ti strappi gli occhi, e un Cuore su quelle che un po’ ti creano movimento down under. Se entrambi mettono il cuore IT’S A MATCH e quindi puoi chattare, se soltano uno dei due mette il Cuore. Beh forever alone. 


FOTO ESEMPIO. Non esistono tipe così su tinder




Ora i più bigotti avranno già gridato al peccato, ma una città come Milano che è prima AL MONDO per video visti su Youporn, già vi fa capire che non è proprio il luogo dei facili incontri. E non basta essere un tipo alla Joey Tribbiani. Per non parlare della quantità di never ending scalatrici sociali imbruttite presenti.  

Fatto sta che la mia avventura su tinder è iniziata un po’ di mesi fa, in Olanda, dove il social impazza ormai da mesi. La mia faccia pulita unita al taglio perfetto dutch e quell’ingrediente segreto eccita olandesi- ovvero l’essere italiano, aveva fatto di me un ottimo prodotto vendibile. Per farla breve avevo un ottimo mercato e matchavo like no tomorrow. 

Tornato a Milano ho provato la stessa cosa, con la differenza che qui vanno un po’ i tamarrotti con le vene delle braccia tipo che stanno per esplodere, I tronisti con camicia e petto depilato, oppure i poser estremi. Facile dire che non mi inserisco in nessuna categoria. 
Ma ancora peggio è che abituato alla quantità di bionde e belle olandesi presenti su tinder, mi sono ritrovato davanti a  queste 4 categorie di tipe italiane: 

- LA CESSA BAFFUTA. Quella che a 23 anni ancora si mette quegli occhiali orrendi senza montatura, che c’è i baffetti della pubertà e più basette di me, quella che fa la faccia duckface sperando di essere giovane e carina ma che non ci riesce, quella che si fa le foto con il pupazzo di Minnie a 23 anni, quella che si mette le calze color carne. quella che ascolta ancora I Blue nel 2014, Va beh avete capito il tipo. NEXT

- LA ZOZZA DELL'EST. Foto in bikini, spiaggia, abbronzatura da paura, capelli tinti, tatuaggi che entrano in una delle seguenti categorie: gatti, gattini, fiori, fiorellini, stelle, stelline, luna, sole, scritte in cirillico, scritte in corsivo con frasi di autori che non avranno mai letto Ohgodwhy, foto con le amiche cesse così sembrano più fighe, foto davanti allo specchio per fare vedere che c’ha l’addominale di ferro, quella che fa serate PAXXXXXE con le amiche

- LA TIPA PENSIEROSA. Quella che ha la faccia da superiore, quella del “scoprimi”, quella del “leggo solo libri di Baudelaire”, quella del metto citazioni di Oscar Wilde, quella del “cazzo ci fai su tinder se sei più frigida d’un winner taco”.

- L'ERASMA CESSA (erasma: la tipa in erasmus). Quella che è venuta a Milano per fare lo scambio ma non riesce a limonare manco il mercoledì all’old, focolare della monoclueosi europea. Lei che mette la prima foto carina e le altre tre che mostrano la sua vera natura. Lei che è “ torna dal paese da cui sei arrivata, mannaggia il giorno in cui in Europa abbiamo eliminato le frontiere”. 

E poi quella microcategoria di persone che decido di mettere come foto dei paesaggi naturalistici, senza mostrarsi. Per la serie o la va o la spacca. Ovviamente c'è sempre del 5% di ragazze belle e interessanti, ma che per la legge di Murphy non metteranno mai il Cuore. E le nostre anime staranno separate, per sempre. 
Ora, inutile dire che qui Tinder non funzioni. Che ho lo stesso mercato di vendita del Crystal Ball. Pure il mio fido amico Mitch mi ha aiutato in una selezione accurata dei profili tinder. Niente da fare regà, la mia anima gemella è in giro con un ombrello giallo, ma definitivamente non su tinder. 

WHERE ARE U?



mercoledì 19 novembre 2014

Sono nato nella decade sbagliata

Cari amici mi scuso tantissimo per questa fuga dal blog e ringrazio i miei follower Giovanni e Luca che con insistenza hanno chiesto un nuovo pezzo. Ormai vi sarete abituati al fatto che i post escono un po' a caso, come i brufoli la mattina della foto di classe del liceo. 
Giorno 19 d.F.d.m (per chi non sapesse a cosa mi sto riferendo, leggete il post precedente). A volte ci sono delle verità che ti toccano talmente dentro da farti piangere nella doccia o raccoglierti in posizione fetale sul tappeto di camera tua. A volte devi accettare il fatto che l'allineamento dei pianeti e le stelle che quel babbo di Paolo Fox ancora cerca di leggere, ti sono avverse. Tipo come quando in Hercules uscivano i Titani. Nel mio caso, raggiunto il mio primo quarto di secolo, sono giunto alla consapevolezza di essere nato nella decade sbagliata. 

TAN TAN TAN TAAAAAAAAAAN 

DRAMA BUTTON

Passo indietro.

Le amiche di mia sorella mi han portato sfiga. Nei lontani anni '90 quando andava di moda il mood biondino-faccia pulita-occhi azzurri, io entravo alla perfezione in quella categoria. Piccolo particolare: avevo 5 anni. Ancora mi ricordo che quando loro veniva a casa mia mi riempivano di lusinghe, e soprattutto mi han fatto crescere con la convinzione che in età adulta avrei fatto una vita "come quelle dei film". Siamo onesti: occhi azzurri e capelli biondi erano il lasciapassare di ogni 90's kids che si rispetti, erano il passapartout per Hollywood, la condizione sinequanon per entrare nel limbo de fighi che tutte vogliono. Gli attori erano tutti così, dai più famosi a quelli meno conosciuti come il bambinetto ex fantasma che si spara un limone con Cristina Ricci in Casper. 


casper che sta per limonare

Nei film per bambini c'era il modello Macaula Kulckin (va beh il tipo di mamma ho perso l'aereo che ha un nome impronunciabile e non so come si scrive), rigorosamente biondo, nella musica I Backstreet boys capitanati da Nic Carter, gli 'Nsync con lo zio Justin coi capelli spaghetti ( comunque biondi), e pure Kurt Cobain era biondo, poi va beh sfasciato di droga ma pur sempre 'na faccia pulita presa nel suo contesto, per non parlare poi degli Hanson che erano tipo ariani. E poi i big name da Leonardo di Caprio (ormai indicato da tutti come il mio gemello separato alla nascita) a Brad Pitt e lista infinita. In soldoni, se non eri biondo e se non avevi una faccia da chierichetto non c'era trippa per gatti.  

Nella mia crescita elementari-medie mi sono immaginato come sarei stato a 24 anni; mi immaginavo sul palco di un concerto, con le tipe che ti tirano i reggiseni; mi immaginavo che sarei stato protagonista di qualche film importante, che sarei finito sulla copertina di Cioè ( che poi ci sono finito davvero. ma per un fotomontaggio del Fedez), che le tipe avrebbero appeso il poster con la mia faccia ai muri delle loro camerette e che sarei stato il loro primo bollore adolescenziale, e che avrei partecipato a qualche programma tipo TRL con le ragazzine che gridano e svengono. 


Grazie fede!!


Chi è il tipo nel disegno? Cazzo sono io tipo

VINILE ROTTO (once again). #mainagioia #FML #sempreglialtri

Gli anni '90 sono finiti (per me da 10 anni ma per il mondo da quasi 15). Il millennium bug ha spostato l'attenzione su altri problemi e il capello biondo si è via via scurito. Sono arrivati gli anni 00. Quelli che erano cessi alle elementari si sono dati da fare e sono inspiegabilmente diventati i nuovi fighi, la moda è cambiata. Gli occhi azzurri hanno iniziato a sparire dalla scena ed è iniziato il trend del "qualsiasi sia il colore degli occhi, va bene". Basta dentature perfette, basta capelli biondi e occhi azzurri. E così nel giro di 10 anni io e tutta quella categoria dei biondini degli anni '90 siamo stati messi in un cassetto, siamo diventati il ricordo di un'epoca vissuta e che non tornerà più.  Siamo come quelle montature anni '70 che indossavano i nostri padri e che ti fanno strappare un sorriso quando le rivedi. Siamo stati rintanati nelle soffitte più buie e dimenticati come Woody in Toy Story 1. Siamo come i cantanti relitti degli anni '80 che ormai vengono ascoltati solo in Russia o a fine serata nelle discoteche. E con grande velocità siamo giunti nell'epoca in cui per essere in tv l'unica cosa richiesta sembra quella di avere un treno tra i denti e la faccia strana.


Io stamattina

E poi siamo giunti all'epoca delle barbe. Barbe everywhere. E a notizie di questo genere. 


FML

FML




Noi, che un tempo eravamo sul podio, noi che facevamo delle nostre guance lisce un'arma vincente, noi ora siamo i perdenti. Sono tempi duri per chi come me ci mette 3 settimane per 'du peli sulla faccia. 
E poi la luce. Poi un sito di grandissimo rispetto come Buzzfeed pubblica questa classifica che mostra la differenza tra i teen in tv e quelli nella vita reale. 

( la trovate QUI)

E così vengo a conoscenza che WIll Smith aveva 22 anni quando faceva il Principe di Bel Air, che Andrea Zuckerman di Beverly Hills ne aveva 31, che il tipo di Smalville ne aveva 25, e Dawson ne aveva 22 e il tipo di One three hill ne aveva 25 pure lui.


Foto di Dawson senza senso ma è un evergreen 

Cosa ho in comune con tutti questi zii? Che anche loro come me soffrono di quella legge fisica che ti lascia la faccia da adolescente anche quando c'hai 25 anni. 

Ragazzi, mi sono ripreso. è tempo di uscire dalla soffitta in cui siamo stati confinati. 
Ragazzi ho ancora tempo per diventare un teen idol.



GET READY GIRLS

grazie fede





lunedì 3 novembre 2014

Questo Halloween non s'ha da festeggiare

Tutto è iniziato il 31 Ottobre.

Non importa dire di quale anno, tanto Halloween non è una festa italiana e forse dovremmo ricordarlo ogni tanto. Non capisco perchè ci ostiniamo a festeggiarla quando non sappiamo manco scriverla nel modo corretto (e soprattutto a pronunciarla).


Esselunga si salva sempre. #TBM 

Nella storia si sono susseguite delle date che hanno segnato epoche. Nascita di Cristo, Scoperta dell'America, la seconda guerra mondiale cc. Allo stesso modo nella vita di ogni individuo si susseguono giornate che ci segnano: la comunione, il primo palo in faccia della tipa più grande che tanto non te la darà mai, la laurea, matrimonio e così via. 
Ora, come esiste il mondo dopo la nascita di Cristo (2014 d.C) e come esiste il post fordismo (come è presente ne "Il mondo nuovo" che è ambientato nel 632 post Ford), da oggi esiste l'anno 0 post FESTA DI MERDA (da ora 0 d. F.d.m). Oggi quindi è il giorno 3 dello 0 d.F.d.m.

Anni di training, film, telefilm, tutto questo bagaglio personale mi ha permesso di constatare una legge fisica: le feste in case si dividono in due categorie. Figate epocali + carabinieri + gente che sviene sotto il letto (tipo festa della Lela '11), o merde epocali con la musica talmente bassa che forse è percepita solo dai gatti dei vicini. Quest'anno sono stato invitato ad una festa da dalle americane. Mi sento quasi un po' ingenuo ad aver fatto un accostamento di immagini della serie: americane=festa power, bionde che si prendo a cuscinate in slow motion, beer pong in taverna, mega bordello di halloween, bicchieri rossi stile confraternita, ad ognuno l'immaginazione di come possa finire. 


RUMORE DEL VINILE 


Ecco ancora una volta la mia vita è stata una grande battaglia tra expectations e reality. E ancora una volta mi viene da dire #maiunagioia. 

Partiamo dall'inizio. 
Tutto è iniziato il 31 Ottobre. Conscio del fatto che non ho voglia di andare nei locali milanesi infestati dai brianzoli che hanno comprato qualche trucco last minute al Gigante di Merate, e che di solito si vestono da: jocker di Heath Ledger(se uomini) strega puttanella (se donne), ho pensato che una festa in casa potesse essere un'opzione valida allo stare a casa a guardare Nightmare before Christmas. E INVECE 

La festa doveva essere alle 8.30. Io e il amico XYZ (non faccio nomi, perchè questo racconto è tutto frutto della mia immaginazione) fido compagno della sventura siamo andati intorno alle 10.30. Un po' perchè prima non ce la facevamo, un po' perchè non si arriva mai puntuale. Dunque arriviamo a sta festa e già non ci avevano detto a chi citofonare. Quando otteniamo il codice del citofono manco fosse una festa su invito, già dalla voce percepiamo un silenzio preoccupante, che viene confermato appena varchiamo la soglia di casa. Questa la situazione: 

- io e XYZ
- proprietaria di casa presa bene
- coppia indefinita da profilo in comune di FB
- tipo che non parla nè italiano nè inglese
- tipa amica della proprietaria, tipo 18enne. 

Musica bassa. Forse meglio così considerando le canzoni. 

Di seguito delle diapositive sul mio stato d'animo in quel momento. 












A seguire quei silenzi imbarazzanti e conversazioni senza senso mentre nella mia mente si susseguivano possibili scuse per tagliare la corda. 
Ok forse non è stata così male come la descrivo, ma neanche la festa della vita. Di certo non la festa dove incontri la donna della tua vita o balli con i tuoi amici pensando "Forever young, I want to be forever young".
No, niente di tutto ciò. Siamo andati avanti un po' a parlare finchè suona nuovamente il citofono. Arriva un altro gruppo, di cui forse solo una spicca. La bionda dei sobborghi americani. La tipa vestita da gattina innocente. L'acqua cheta stile Lucia Mondella del Manzoni. Rigorosamente fidanzata (ma ste qui tipo ricevono il fidanzato in regalo quando fanno il battesimo?). Fatto sta che dopo un paio di ore la festa si è conclusa e tutti abbiamo mollato il luogo nefasto per tornare a casa. Telefono scarico incluso nel prezzo. Ore 1.30 ero già a letto. 


Perchè perchè?Perchè? Ditemi Perchè?
perchè per una volta nella vita le cose non possono andare come penso che andranno. perchè ogni volta dico "ok la prossima volta non ci vado" e poi ci vado e me ne pento. 
Perchè? 

E poi ho avuto un'epifania. 

Quello è stato il momento in cui ho capito che se qualcosa non cambiava nella mia vita, a 35 anni mi avrebbero ritrovato sul divano di casa, sommerso dalle lattine di birra a guardare le repliche di Bud Spencer e Terence Hill/Don Matteo 90. 




Quello è stato il momento in cui ho capito che tra una festa di merda e una ciotola di pop corn on the couch vince di gran lunga la seconda. 
Quello è stato il momento in cui ho capito che finiva l'era del Pre F.d.M e iniziava la mia vita post F.d.m. 
Il 1 novembre è stato come il 1 gennaio. Da ora festeggerò il 31 non come la festa di halloween ma come post f.d.m. 
L'anno prossimo sto a casa e mi guardo Casper Jumanji e Scary movie 1. Rigorosamente On the couch. AMEN







Peace & Share








martedì 28 ottobre 2014

Vita sociale a MI

Cari amici. Alcuni hanno accusato questa mia pausa e il fatto che non ci sia stato un post settimana scorsa. Shame on me. Stranamente ho da fare anche io e quindi non ho avuto tempo di scrivere, in compenso stanno iniziando ad apparirmi delle pubblicità sul mio computer che mi han fatto capire che posso prendermi un periodo di pausa 




No, non sono un poeta, non scrivo poesie. solo cazzate. get over it 
Fatto questo prologo. Eccovi il post. 

EPPURE FUMMO AVVISATI. WE WERE WARNED. No, non sto parlando di quel film mega trash uscito nel 2012 che ci faceva vedere cosa sarebbe successo il famigerato 21.12.2012 (che poi i Maya ci hanno mega trollati) 




ma dei Blink 182 che nel lontano '99 in "What's my age again?" cantavano "Nobody likes you when you're 23". 
Mai frase più fu vera. E a seguire le ravvisaglie delle persone "Quando tornerai da Amsterdam nessuno vorrà più uscire". Cazzo quanta verità. Certa gente dovrebbe scrivere libri. 
Ora le cose sono molto chiare: la situazione sociale a Milano si divide prettamente in due categorie diverse. 
Quelli che si fanno gli after fino alle 9 della mattina con più droga in corpo di quella riscontrata sul corpo di Amy Whinehouse e che hanno la mascella ballerina di cui Morgan ci mostra una diapositiva ogni giovedì ad X Factor, o quelli che si addormentano alla prima busta aperta di "C'è posta per te" e che tremano alla sola idea di avere il pollice fuori dalla porta di casa dopo le ore 21.00. Manco li mangiassero gli sciacalli e vivessero in una situazione da film horror splatter stagione 2002-2005. 
Ora capite facilmente che la mia situazione non si inserisce in nessuna di queste due. Il che ancora una volta mi porta al mio acronimo preferito FML (fuck my life) o semplicemente al "Mai una gioia"




il mio dolce preferito tipo

Ora alla soglia del mio primo quarto di secolo, mi trovo in quella posizione in cui la gente o ha deciso che la vita è finita e ha detto sì a Valsoia e alla coperta con le maniche (che ha vinto il premio per oggetto ammazza socialità nel 2013) e ad una realtà fatta di tisane digestive, o a quelli che vogliono confermare la morte di overdose che avviene a 27 anni come la Amy e Kurt e Janis e che ti danno appuntamento alle 5 AM post discoteca. 

WHY? UAI? PErchè? 
Come siamo arrivati a tutto ciò? Quale fatto ha permesso che nell'evoluzione della specie umana accadesse tutto questo?


Facciamo un passo indietro. La mia vita universitaria è stata segnata da una grandissima scelta: 






A parte la difficoltà di sceglierne due, devo ammettere che il vertice "enough sleep" di questo triangolo equilatero hipster non è mai stato considerato, e ho detto sì a nottate sveglio fino alle 4 e a lezione alle 8. Bei tempi. 
Poi le cose hanno iniziato a cambiare, la gente ha iniziato a laurearsi, ad andare all'estero, ad andare a vivere da sola a iniziare a lavorare, e nel giro di 2 anni ci siamo ritrovati nella situazione sociale di cui parlavo sopra e alla creazione di un divario sempre più grande. 
Dal mio ritorno olandese mi sento risucchiato in un limbo in cui le persone vivono in slow motion e in cui hanno sposato la filosofia di vita del "non ho sbatti manco di mangiare i cereali, perchè se si ammollano nel latte la giornata è buttata". 
In una serata tipo della mia vita si intercorrono infiniti messaggi di whatsapp che se uniti tutti sarebbero più lunghi dei Promessi Sposi, con promesse tipo quelle che faceva Bersani nel PD, e che si rivelano quindi come tali: fallimentari. "Dai stasera ci becchiamo sicuro", "Ma dove sei? No dai voglio troppo raggiungervi?" "Venerdì a ballare?Count me in!" e poi ripetutamente, più puntuale di uno svizzero, alle 23.20 del venerdì sera accade quello che i sociologi definiscono "Effetto Domino". Uno pacca, e ne seguono altri 20, e in meno che te ne accorga ti ritrovi a non avere più piani per la serata. 




La via preferita dei miei  amici



Giustificazione: 

- "Guarda vorrei uscire eh, ma devi capire che mercoledì prossimo la gallina di mia nonna caga delle uova e non vedo l'ora di riprenderlo in Slow motion, quindi devo stare a casa e far caricare il telefono";
- "Vorrei troppo, è solo che ho promesso a FOXlife che avrei finito la nuova stagione di True Detective" 
- "Mi spiace un sacco ma non posso venire. Perchè domani devo partire e ho il treno alle 19 e vorrei dormire un po'". Minchia cazzo dormi 90 ore?

Ok che ora stiamo crescendo e che se bevo il venerdì sera mi sveglio la mattina come Mickey Rourke in "The Wrestler" 



Io sabato mattina 
ok che i locali sono infestati da gente nata dopo Jurassic Park, e come suggerisce Buzzfeed mi trovo molte volte in queste situazioni 





però non abbiamo mica 89 anni. 

E infine c'è la scusa cardine, il passpartout delle scuse: 
"SONO STANCO", di solito pronunciata dai "tirocinanti manager" ovvero quella categoria di tirocinanti che hanno 24-25 anni e che fanno lavori tipo:

- caffè e fotocopie
- scroll infinito di 9gag
- lavori noiosissimi per colleghi grandi

Sì loro. Quelli che sono scatafasciati dal sonno dopo 6 ore da tirocinante.Forse potresti raccogliere quella cosa che sta in fondo al tuo cuore e che si chiama Giovinezza e dare una di quelle botte alla tua esistenza prima che il baratro dell'età adulta ti risucchi in un mondo fatto di poltrone Eminflex e scarpe Inblu. 
Avete presente quando i nonni dicevano "Quando ero giovane saltavo i fossi per il lungo?". Ecco loro forse capivano il vero valore dell'essere giovani ed in forze. 

Ora voglio lanciare un appello. Brocche di caffeina, voglia di vivere, e pensare, come ci mostra Pechino Express, che alla nostra età c'è gente che porta 90kg di Zolfo sulle spalle 2 volte al giorno in cima ad un vulcano. Quindi non c'è motivo di essere stanchi. 

Peace & Share. 

PS: Ok dipi scusa se ti ho paccato pure io una volta!


venerdì 17 ottobre 2014

Chi non lavora non fa l'amore

Cari amici, settimana scorsa mi è stato fatto notare che ho commesso dei gravissimi errori di ortografia, tanto da fare drizzare i capelli a quella grand bastardona che insegnava italiano al liceo, che non sganciava un 7 manco se scrivevi tipo Dante. Ora ci tengo a sottolineare i miei studi classici al tempo delle mele, e quindi mi scuso per eventuali errori. La verità è che mi sfuggono certi particolari e cmq #sticazzi

prima o poi, io così



Lunedì sono andato alla festa di laurea di zillame a la Spezia. Ciao zillo sei stato mega bravo. Mentre tornavo a casa e facevo la Cisa rischiando di morire visto allerta meteo, è successo un fatto inspiegabile. No, nessun attraversamento di animali selvatici. No, neppure una autostoppista svedese che chiedesse passaggio per Milano. No, neppure un gratta e vinci dal valore di 7000 euro. E no, non rifaranno Top of the Pops il sabato pomeriggio. 
Ebbene mentre tornavo a casa mi sono messo ad ascoltare il programma della Pina di RadioDeejay. E fin qui tutto normale, se non fosse che una tipa, che da ora vorrei chiamare scemababba, ha comunicato al mondo intero il suo lavoro: "TRAVEL DESIGNER". 
Al solo suono di quelle due paroline ho rischiato di far sbandare la macchina, o al contrario di accelerare e fare una sgommata fino a via Massena (luogo dove va in onda Radio Deejay), farmi aprire, fare la pipì perchè mi scappava, e poi andare dalla Pina e chiedere il numero di quella tipa che aveva chiamato dicendo di essere una TRAVEL DESIGNER. 


MA CHE CAZZO DI LAVORO è?



v'è scappata la travel designer 

Per farla breve, la tipa ha spiegato che organizza viaggi. Zia, il tuo lavoro si chiama "agente di viaggi". E comunque il fatto che te abbia deciso di organizzare un viaggio ai piani di Bobbio per un gruppo di quarantenni inglese sbronzi, non giustifica il fatto che ti fai chiamare travel designer.
Ora che la parola design/designer venga usata ovunque, è ormai scontato. E che si traduca tutto in inglese anche quando è preferibile la traduzione italiana l'abbiamo capito.


Minchia usiamolo l'italiano



Soprattutto perchè l'inglese non lo sappiamo
Ora come msn ci aveva catapultato in un mondo fatto di emoticons e di trilli che mi impallavano il computer perennemente, Linkedin ci ha fatto diventare tutti dei CEO del bidet di casa tua. Ora sto per dire una verità che farà male ai più:

te che hai deciso di mixare insieme i Ricchi e Poveri e Jason Derulo, NO, non sei un dj;
te che fai magliette di merda, NO, non sei una fashion designer;
te che hai 29 anni e non ti sei ancora laureato e posti cagate su facebook, NO, non sei un digital PR for social media;
te che hai arredato la cameratta del tuo cuginetto brianzolo, NO, non sei un interior designer.
te che instagrammi i sofficini, NO, non sei uno chef.



La spaghetti designer Giulia

Da quando mi arriva la mail di Linkedin che hanno accettato l'invito (che poi cazzo è "C'è posta per te" che accetti l'invito), vorrei già chiudere la busta su voi manager di 19 anni. No perchè come è possibile che siete diventati improvvisamente tutti dei mega lavoratori/manager a 20 anni?
Dopo questa secchiata di acido muriatico sull'umanità, potrebbe essere scontato pensare che sia un po' un hater. Cosa che è un po' vera, ma giusto qb (quanto basta).


Io oggi pomeriggio

Più che essere un hater mi reputo uno che s'è rotto le palle di sta gente. Tipo che mio nonno intagliava sedie e non ha mai rotto il cazzo a nessuno dicendo di essere un product designer CEO owner/ co founder @falegnameria.
Ora se avete un lavoro di merda, mi spiace tantissimo per voi, ma forse questo non giustifica il fatto che lo comunichiate al mondo in inglese. Ma siccome sono in vena, ecco a voi il LAVORO DI MERDA SIMULATOR.
Riporto di seguito un elenco di lavori che potete fare vostri

- NAIL CHEF: tipa che se magna le unghie (grazie Nico)
- NOSE SPELEOLOGIST: tipo che si scappera (cit. Nico)
- CHECKING PEOPLE AND THEIR FINANCIAL TRANSITION FROM ONE PLACE TO ANOTHER: casellante dell'A1
- travelling through the city, checking tickets: ATMino di merda
- nail artist and creative director: tipa della manicure
- delivering important messages, and bringing your sacchetta with your personal items: bidello
- CLEANING STREETS FROM NATURAL DIRTINESS OF YOUR PUPPY: raccogliere la merda del cane
- DELIVERING INTERNATIONAL EXOTIC FRUITS: tipo del cocco bello (grazie internet)
- OUT OF COURSE: tipo fuori corso in università
- Sentimenal Metal statistic analyst: faccio A B C D con la linguetta della coca cola (grazie genni)
- editorial costumizator: scrivo il mio nome sull'etichetta del quaderno (grazie genni)
- A cappella cover singer performer in indoor wet situation: canto sotto la doccia


In conclusione voglio dire: viva l'umiltà di quelli che dicono cosa fanno senza metterci dentro una parola in inglese e il termine "designer".
Celentano cantava "Chi non lavora non fa l'amore". Se sono tutti lavoratori così prepariamoci alla fine della specie umana quindi.

peace and work hard and share



martedì 7 ottobre 2014

L'amore ai tempi del Blockbuster

"There was a time, I used to look into my father's eye". Solo chi ha passato la sua triennale a fare spola tra un locale e l'altro, avrà riconosciuto l'intro di Don't you worry Child degli Swedish House Mafia. Beh se io fossi stato lo scrittore della canzone l'avrei cantata così. "There was a time, I used to make it a blockbuster night".
Se volete vivere emozioni contenute stile Sgarbi potete guardarvi il video: QUI
Ecco ora mentre piangete pensate ai tempi belli, vi ricordo che quell'animaletto carino che fa il kung fu è simile a quello che mi passeggiava sui ravioli ad Amsterdam. Just to remember. Ora il racconto.
Il blockbuster è ormai una figura mitologica degna di una storiella di Fedro, o comunque ormai fa parte di quella categoria di robe geek/hipster/vintage/retro come i floppy disk e le VHS della disney con la scritta: "Non accettate i falsi, esigete sempre e solo videocassette Waltdisney Home Video".




Ah topolì, io non ho mai comprato i falsi, anche perchè l'unico modo per comprare un film pirata negli anni '90 era prenderli dai niggaz del mercato di via Fauchè, che poi erano mega finti fail.

Classico esempio di fake disney. Nemo sbronzo/in hangover/ c'è rimasto per gli acidi


Ora tutti avranno dei ricordi legati al blockbuster. Per me, come credo per molte altre persone, oltre alla moquette blu Il blockbuster è stato un luogo di battesimo per le seguenti cose:

- primo film horror, rigorosamente noleggiato il pomeriggio del 31 Ottobre per fare un po' gli americani wannabe. Tipo the ring/the village/ non aprite quella porta/saw l'enigmista, o quelle robe che viste oggi ti fanno ridere ma che all'epoca ci faceva paura. Che poi quando ho visto the ring sono tornato a casa e in tv c'eri Gerry Scotti che ti ricorda che è grasso e di pavia e quindi ti viene un po' l'ansia;

- primo film spinto. Tipo American Pie/ Maial college in cui vedi mondi di cui credi farai parte quando avrai 20 anni e invece è tutta un'illusione americana;

- SCARY MOVIE 1. Ora momento di Silenzio per Scary Movie, pilastro dell'adolescenza di ogni ragazzino che si rispetti e forse uno dei migliori film del anni '00. L'oscar ci stava ma l'academy non l'ha capito...Film che tra l'altro ci ha messo a dura prova davanti quella difficilissima scelta della vita: Salvezza o morte?



E poi un fermo imagine di Carmen Electra in HD, just because



- primo Haagen Dazs. Sì, quei barattolini bejolini mega chimici dai gusti sconosciuti a noi europei, in un'epoca pre facebook e social network in cui soli pochi avevano sentito parlare di burro di arachidi. Quei barattolini hanno rubato la nostra innocenza fatta di flauti e kinder brioss e ci hanno catapultato nell'età adulta.

Per farla breve, tutto era mega semplice: Si andava, si sceglieva un film, e si tornava a casa a vederlo. PUNTO. Ok c'era quello sbatta di dover poi riconsegnare il film, con il rischio di incorrere nella multa (che si poteva evitare facendo una nuova tessera in un altro blockbuster. Ah ecco perchè è fallito), ma per il resto era comunque semplice. L'unico sbattimento che potevi avere era che quello prima non avesse riavvolto la cassetta.


gente anni '90/hipster di ora. A voi la scelta



La chiusura del Blockbuster ha portato ad un streaming aggressivo e un po' alla perdita del "ci vediamo un film insieme? Passo io a noleggiarlo da blockbuster!"
Ora vi starete chiedendo come mai ho voluto fare questa incursione storica/cazzocene sul blockbuster, ma tutto porta al racconto della situazione odierna.

Qualche settimana fa mi metto d'accordo con degli amici per vedere un film. Ora, amici fuori sede indi per cui non hanno lettori DVD ma vedono film streaming sul computer da 13 pollici. Film che hanno almeno una delle seguenti caratteristiche:
- tipo che tossisce di sottofondo nel momento topico del film;
- l'obeso che passa coi poc porn in mano;
- sottotitoli in cileno e lingua originale.

Quelle visioni rilassate insomma, in cui se non sei fortunato ad avere la fibra ottica di fastweb probabilmente sei conscio che intratterrai una relazione quasi fisica con il buffering di Megavideo. Che poi megavideo non esiste manco più ma è FOREVER IN OUR HEARTH.

Story of my life from 2008 to 2011



Tutto questo va anche bene quando sei da solo ma magari in 10 no. La fortuna sta nel fatto che ogni gruppo di amici ha sempre il nerdone con l'hard disk con 9000 film dalla Corazzata Potemkin a Pokemon il film. Il quale ovviamente dice: "Porto l'hard disk e ci scegliamo un film". Ecco quel nerdone sono io, e quindi quella sera avevo deciso di portare il mio hard disk e di scegliere il film.
Inizia quella selezione che dura circa 2 ore in cui non si trova nessun film che vada bene perchè o qualcuno l'ha già visto, o non interessa, o iniziano quelle scuse inutili tipo: "No guarda io non posso vederlo perchè mi sta troppo sui coglioni Scarlett Johansson" AH OK. Poi dopo questo primo step, in cui di solito invecchio tipo 2 anni e si rompono le amicizie che manco durante una partita di Risiko, provi a vedere se la qualità del film è effettivamente buona, o è uno di quei file che ti han passato gli amici che pesano 10 MB con audio che rimbomba e 4 pixel. Poi SE e solo SE il film è ok, si passa all'ultima fase, quella del: N'DO CAZZO TE LO METTO IL FILM?

Ecco avevo portato chiavette USB, dvd vergini e dvd originali, cavi AUX, zoccoli di cammello (non c'entra niente ma è un po' di nonsense) sperando che i miei amici fossero dotati di una minchia di supporto dove poter vedere il film. Niente da fare. Abbiamo provato ogni collegamento tra la tv e il computer ma non c'è stato niente da fare.
Quindi ci siamo ritrovati ammassati sul divano tipo quelle povere balene dell'ordine dei Cetacei a vedere un film in un computer da 13 pollici in cui non ero in grado di capire quale pixel fosse il personaggio.

Cari Swedish House Mafia, c'avete ragione: "those days are gone".
Ebbene sì, quei giorni sono andati e non torneranno più. Vi starete chiedendo come mai ho intitolato il post "L'amore ai tempi del Blockbuster". Forse vi immaginavate un racconto un po' osè, ma purtroppo ho scelto il titolo perchè suonava bene.
Ora vi lascio con una foto nonsense un po' nostalgia un po' hipsterella sui bei tempi passati in cui non andavo in sbattimento ogni volta che dovevo scegliere un film dal mio hard disk, ma ero rassegnato a guardare uno di quei film che canale 5 manda in loop stile Vine, tipo What women want.