giovedì 7 maggio 2015

Vedo la gente felice (Su facebook)

Carissimi amici,

Mi sembra quasi impossibile che siano passati quasi due mesi dal mio ultimo post. Questo ritorno su POTC ha un po' il sapore della nuova trilogia di Star Wars, ha il sapore del ritorno in tv di Costanzo, ha il sapore del rivedere gli amici dopo le vacanze estive, ha il sapore della nuova stagione di Game of Thrones. Va beh, avete capito.
Ho creato una pagina fb di POTC. Così se un giorno decidessi di togliermi dai social, almeno potete comunque essere avvisati quando escono i post.

LINK-----> QUI

Molti di voi si saranno chiesti che fine avessi fatto (in realtà nessuno), e la risposta è molto semplice: ho (finalmente) finito la tesi. Siccome ho passato gli ultimi mesi a scrivere come un dannato, spero di essere scusato se la sera non avevo voglia di scrivere anche su POTC (un po' come quando sei in sessione di esame e non leggeresti mai un romanzo).

Questo è il marito di quella milfona di Julian Moor mentre lei riceve l'Oscar. Ora, mentre tua moglie sta vincendo il premio più importante della sua carriera, puoi fare una foto? #novabbeh



Tutto questo per introdurre il tema di questo post: odio i social. Ma ancora di più la gente social.
In questi mesi di chiusura sociale, in cui la serata più folle era quella in cui andavo all'Esselunga a prendermi un pizza che non mangiavo neanche sul couch, ho capito di essere affetto da un morbo, un morbo che sta colpendo tutta la mia generazione: "Vedo la gente felice (su Facebook)", o del FOMO (fear of Missing out). Il Fomo è la paura di perdersi un evento, o in altre parole vuole dire entrare in sbattimento quando sei a casa catafratto sul divano e vedi su Fb/Instragram gente che si diverte come dei pazzi, e te accetti il fatto che stai passando la tua giovinezza nel posto sbagliato.

Tutto questo è dovuto alla ormai necessità di confrontare la propria vita con quella degli altri. Nei lontani anni passati se uno partiva, la massima informazione era tramite lettere che arrivavano dopo 20 anni. Oggi una persona è reperibile su Facebook, Twitter, Instragram, Pinterest, Linkedin, Snapchat, Vine, Whatsapp, Email, Sms, Telefonate, creando un vortice di sbattimento infinito che potrebbe essere ridotto ad una formula matematica, giusto per dimostrare che anche se ancora non ho imparato la tabellina del 7, posso proporre una formula:

FB = sb(N)
facebooK= sbattimento alla n

Per farla breve, ormai siamo talmente abituati a condividere anche la rumorosa scoreggia del vicino di casa mettendo su facebook "listening to ---> big neighbor fart", che ci viene l'odio per l'umanità ogni volta che entriamo su Fb e la nostalgia per l'epoca in cui per sapere se Gigi era a casa dovevi citofonare a sua madre e se non c'era potevi chiedere se c'aveva il gelato. (beccatevi quanto è 90s questo spot)




In questi mesi di non contatto con la società ho avuto modo di constatare i seguenti profili:

- tipo/tipa perennemente al montagna/mare. Quello che passa ogni weekend invernale sugli sci e ogni weekend estivo al mare. Colpito dalla crisi mi han detto;
- tipo/tipa ad una festa mega figa. Te sul divano a vedere Sean Pen da Maria de Filippy, loro all'after party con Sean;
- il tipo che si diverte sul lavoro. Te vorresti bruciare la scrivania del tuo collegata, loro ci escono a cena.
-il tipo senza cash che viaggia un botto. Te massima gita: prendere la lilla fino a San Siro. Loro: Week end in Bolivia.



La cosa più assurda però, è che quel tipo sono io e sei anche te che stai leggendo. Perchè per quanto la tua vita possa far cagare, online sembrerà sempre un successo e tutti partecipiamo a creare questo finto mondo felice. Io in primis, e te in secundis. (si dice? boh)
Ora fatto questo preambolo mi chiedo: ma la perenne condivisione di ogni cosa ci rende felici? Ci fa vivere il momento? Poi ancora prima di avere una risposta, ho avuto una visione.
È giunta l'apocalisse. È arrivato uno strumento che mi ha fatto dubitare del genere umano. Pensavo che l'umanità avesse toccato il fondo con la gente che va ai concerti per filmarli (complimenti te lo stai godendo. A tal proposito riporto la foto del recente concerto di Katy Perry a Milano che mi ha inviato una mia amica. Uno ragazzo è stato invitato sul palco e ha passato i 5 minuti a disposizione con Katy Perry con il telefono in mano, facendo selfie e video. In parole povere ha visto Katy Perry dallo schermo del suo telefono, stessa cosa che stare giù dal palco a sto punto).





Sono entrato talmente in sbattimento da questa scoperta che sono arrivato molto vicino al guardare Segreti su canale5.

Ho scoperto l'esistenza di PERISCOPE.

A parte il nome di merda che mi ricorda una crasi tra PERI (periferia per quelli un po' ghetto) + SCOPE (che sembra il termine Scopa pronunciato da uno che non sa l'inglese. Un po' stile MR. Brown. Tipo: Pass me the scope che dev pulir), per chi non lo sapesse Periscope è un socialdimmerda per cui puoi condividere live quello che stai facendo con dei tuoi amici i quali possono commentare o mettere like.

and I was like.







Ora, seri? Dopo Skype, Facetime, Le webcam ecc te mi inventi un'app per mostrare live ai miei amici quello che faccio? #ansia #noovabbeh
E poi tutto questo si è spinto oltre. Ho visto Periscope all'attivo....

Scena 1: Sera, prima della Scala di Milano del 1 maggio. X va alla Scala. Dopo due ora X si collega con su Periscope per  fare vedere ad Y dove è seduto. Tutto questo mentre l'opera è in scena. Ora, ma puoi? Ma goditi l'opera senza l'ossessione di far vedere ai tuoi amici dove stai seduto.

Scena 2: Sabato vado al mare. X arriva con iphone dicendo che è collegato con i suoi amici per fargli vedere che è al mare e c'è il sole. Ma goderti il mare, la spiaggia, e il tuo relax? un conto è una foto su fb/instagram un conto è condividere il momento della spiaggia con altre persone.

Questo torna come un boomerang al messaggio iniziale: far sentire una merda quelli che guardano dall'altra parte.
Ora domandone: te che sei in spiaggia e condividi le onde, o te che sei alla Scala e condividi l'urlo di "Vincerò", sì proprio te, ti sei goduto il momento?
Lo so, Lo so, sono io il primo a postare aggressivamente, ma nei momenti della vita non quotidiana (viaggi, serate, cene) cerco di lasciare il telefono fuori. Vi lascio con un appello (che faccio anche a me stesso). Basta condivisione, basta ossessione del dire alla gente che stai mangiando, cosa stai bevendo, cosa stai leggendo e verso quale posto esotico stai viaggiando. Viva l'ignoranza del non sapere che minchia sta facendo il babbo del liceo.Viva l'ignoranza di non sapere se siete a Brugherio o a New York. Viva l'ignoranza di non sapere se c'è un festa con 1.M attending. Viva l'ignoranza di non sapere se sei stato in vacanza in Sardegna e sei mega felice. Se sei arrivato fino a qui manda un messaggio ad un amico, escici a bere una birra e spegni il tel. Forse ne vale la pena.

VINILE ROTTO.

Si dai bravo, cazzo è una campagna sociale? Va beh apro Facebook va.....


PEACE & SHARE





2 commenti:

  1. ok, mi sento una persona de merda ahahhaha
    ora attendiamo un post dove ci fai capire che non siamo cosi click'n'like'n'share

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    1. NO.
      LO SIETE. MIO DIO SE LO SIETE.
      LEGGETE UN LIBRO, DANNAZIONE!
      (...sigh...)

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