venerdì 30 gennaio 2015

Portale un caricatore al primo appuntamento

Nei lontani anni '70 un uomo e un suo amico entrarono in un bar e trovarono una ragazza al tavolo seduta a bere una cosa con un'amica. Quattro chiacchiere formali: "Che fate dopo cena?" - iniziò uno dei due ragazzi - "Mah, pensavamo ad un cinema!" rispose la ragazza "E voi?". "Stavamo valutando" rispose lui. Come ogni conversazione si è spostata poi su domande più importanti della serie "Cosa fai nella vita?", "Da dove arrivi", "Sei di Milano?". La ragazza era in partenza e la mattina dopo avrebbe lasciato la città per un paio di giorni. Dopo un paio di ore i quattro conoscenti si separarono e andarono a casa a dormire. La mattina dopo la ragazza si svegliò e andò a prendere il pullman trovando ad aspettarla con grande sorpresa l'uomo della sera prima. Ecco. Tutto questo per dirvi che quell'uomo era mio padre e quella donna mia madre, e se le cose non fosserò andate così io non sarei mai nato dieci anni dopo e soprattutto non sarei mai stato qui a scrivere queste cazzate. Momento di silenzio misto a dramma misto a panico tipo Morgan che se ne va da X factor, seguito dalla sua consueta mascella ballerina, misto a felicità per qualche malcapitato finito su questa pagina che magari dice: "Pensa che culo se non fossi nato e non avessi infestato la rete con le tue cazzate". 

Ora vi starete chiedendo perchè ho voluto iniziare questo post con un prologo che potrebbe già essere l'incipit della sceneggiatura sulla mia vita, sicuramente destinata a vincere un Oscar e che mi porterebbe finalmente a realizzare il mio sogno di salire sul palco del Kodak Theatre e dire "I wanna thank.......". Basta fantasticare. Sicuramente è molto più probabile che diventi spunto per un'intervista in TV con zoommmata sui miei occhi bagnati dall'emozione e domande della serie "Come ti sei sentito quando sei nato?". Domande del cazzo. Come se lo sapessi poi. 

Perchè cari amici la verità è che situazioni così non capiteranno mai più. E per mai più intendo MAI più, manco se domani ci fosse un allineamento dei pianeti favorevole agli incontri. E vi spiego il perchè. 
Avete presente quando uscite e siete in un bar e magari c'è la donna della vostra vita che chiede una birra in slowmotion? Ok lo slowmotion forse esiste soltanto nella mia mente, e momenti così solo nei film (come accade in Big Fish) comunque immagino abbiate capito la situazione. 


Momento TOP del film


Ecco in un film lui andrebbe diretto da lei, lei sarebbe sicuramente libera, carina, simpatica, non un dito al culo come la maggior parte delle cameriere, che se anche lontanamente cerchi di approciarle, anche solo per avere il secondo giro di Moscow Mule, loro hanno una faccia in cagnesco tipo Zequila in quell'alto momento di tv italiana. 


Che minchia vuoi? Un altro Moscow Mule?

E il problema non è che gli uomini non siano abbastanza spavaldi, o le donne abbastanza carine e predisposte o vice versa. No, la cruda verità è un'altra: queste situazioni non esistono più perchè esistono i telefoni, internet e i social di merda. Mi spiego meglio. Tanto tempo fa i latini dicevano: "ogni lasciata è persa". Il modello del "Carpe Diem", frase che ancora oggi i liceali si scrivono con l'uniposcar sull'Easpack senza manco sapere il vero significato (ma le tipe portano ancora l'Eastpack tipo tirato tutto giù fino al sedere?). 
Cogli l'attimo, i treni passano una volta sola, ogni lasciata è persa. Piccolo particolare: il caro vecchio Orazio non aveva un Iphone, non aveva Instragram, non aveva Linkedin, Tinder, Pinterest, Twitter, una mail e la marmotta che incartava la cioccolata. 
Tornando alla storia di prima, perchè nessuno ha più incontri come i nostri genitori? Perchè loro vivevano con la certezza che davvero ogni lasciata era persa. Se mio padre in quell'estate del '78 non fosse andato il giorno dopo a prendere mia mamma, probabilmente non si sarebbero più rivisti, perchè le coincidenze accadano solo in Lost. Ora invece se una sera la donna della tua vita si palesa davanti e non la fermi, la ritrovi. La ritrovi perchè sicuramente hai l'amico stalker che le trova tutte su Facebook. La ritrovi perchè in una sessione di Tinder aggressiva, dopo aver passato la storpia, la cessa e il trans, magari la ritrovi. Forse la troverai taggata in qualche foto di qualche festa dove anche un tuo amico ha partecipato. Forse la troverai su Linkedin, forse la troverai su Instagram cercando le foto del locale dove l'hai incontrata sperando che lei abbia messo qualche hashtag. Poi esistono situazioni ancora più assurde che ci rendono dipendenti al telefono come sti tipi (queste foto sono state pubblicate ieri di Corriere.it quando io le posseggo gelosamente nel mio computer da mesi....Si dai bravo)




bambino tipo soffocato con il biberon per giocare a Candy Crash


Altra situazione invece (e l'ho provato sulla mia pelle in terra Dutch), sono quelle sere in cui ci si conosce in un bar, si chiacchiera, ci si piace, e poi arriva il momento in cui ci si saluta e bisogna scambiarsi i numeri. Quei momenti in cui entrambi pensano "è fatta". Già vedi lunghe camminate sulla spiaggia, una cena in qualche posto romantico, io e lei che balliamo tutta la notte fino all'alba. Il sonno non ci fermerà, siamo giovani. La mattina faremo colazione a letto con la consapevolezza che il mondo è nella nostra stanza. 

RUMORE DEL VINILE

Entrambi abbiamo il telefono scarico. Classica situazione se hai un Iphone che ha l'autonomia di un like su Facebook e poi è morto. Che si fa? Ok non ci si può aggiungere su Facebook, non ci si può scambiare il numero. Come ci troviamo? Mi dice il suo nome in quella lingua da Troll che è l'olandese (conscio che non la ritroverò mai), io e lascio il mio e ci affidiamo al caso come nei lontani anni '60. Ecco in quel caso sì, che ogni lasciata è persa. Sì che bisogna carpare il cazzo di Diem. Volete sapere com'è andata a finire? "that's a secret i'll never tell". 

Ma una cosa l'ho capita: altro che fiori, al primo appuntamento bisogna portarle il caricatore del telefono. 


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