mercoledì 11 febbraio 2015

Perchè Sanremo è Sanremo

Stamattina mi sono svegliato con una voglia matta di scrivere riguardo a quello che ho visto ieri sera conscio che la gente potrebbe dire "Ma ammmè cosa me ne fotte del tuo pensiero?"

Per farla breve, parlerò di SANREMO

Mi sono alzato, ho fatto colazione e nonostante le 600 cose che devo fare oggi mi sono concesso un momento da "giornalista": la lettura della stampa nazionale con le review di Sanremo. Che serio.

Già mi sconvolge questo dato


Nessuno c'aveva da fare a quanto pare. Ma partiamo con ordine.

Ieri sera sono andato a cena da amici e abbiamo deciso di vedere Sanremo. Per noi generazione Y, Sanremo è sempre stato quel programma mega italiano che non abbiamo mai capito. Dopo i fasti e i successi di 40 anni di musica, da quando ce lo ricordiamo noi ha sfornato solo gente tipo Povia, che già, cagate sotto.
I gloriosi anni di Ramazzotti, Ricchi e Poveri, Romina e Al bano, Mina e tanti altri sono finiti da mo' e per ora ci creano solo nostalgia di epoche mai vissute, e le loro musiche ancora ci accompagnano nei fine serata di ogni locale degno di nota quando il quinto Moscow Mule prende il posto nel tuo sangue.

Tutto inizia con l'ante festival in cui io e mie miei due compagni di cena, N e G, che per l'occasione saranno etichettati come esperti di sociologia e antropologia, ci accorgiamo che non conosciamo la metà dei cantanti. Ci sono pure quei tre tenori che sono famosi solo in America e Platinette uomo. Ci sono pure i Soliti idioti che fanno ridere soltanto i soliti idioti. Noi attendiamo con ansia il ritorno di Romina e Al bano. Che poi se lui avesse preso il cognome di Romina si chiamerebbe Al Bano Power che sembra una frase di senso compiuta.

Poi finalmente inizia. Siamo già delusi dalla mancanza del classico jingle di Sanremo che vi ripropongo in un glorioso video d'annata del 1996 con il grande Pippo nazionale (che spero vi accompagni nella lettura del post), sostituito quest'anno da una musichetta da giostre di paese (come sostiene F, espero musicale che mi scrive via whatsapp)



G fa notare che è tutto blu perchè è Rai 1.
Notiamo con gioia che Carlo Conti ha abbandonato il solarium per passare da un colore Niggaz del Bronx ad un colore Albicocca ma forse sono i colori della tv di N.



Bah, proprio albicocca forse non è

Da un momento all'altro sono sicuro che dirà "SCOSSAAAAA" o "GHIGLIOTTINA" ma rimango mega deluso.
Poi arriva Emma Marrone, per me la tipa che ha vinto Amici. Iniziano a volare commenti:

N: "Sembra una di quelle Sante che i terroni portano in giro nei paesi tipo per le strada"
G: "Cazzo è Marylin Monore?"

Emma ci fa capire che leggere il gobbo è un grande mestiere che non tutti sanno fare.
Poi arriva Chiara che dopo 500 spot della TIM forse ha capito che le conveniva tornare a cantare.
Seguono Arisa e poi Rocio, l'immancabile gnocca dell'anno. Non ho capito chi è, cosa fa, da dove arriva, ma è inutile porsi domande perchè tanto tra 4 giorni già ci saremmo dimenticati di lei.

Foto di belen Just because 


E poi accade l'irreparabile. Accade un evento che fa rivisitare la scala "quanto è trash questo momento da 1 a 10" dove 10 è Antonella Clerici che al telefono con capisce che cos'è la BORRA". Sì, momenti così non si sono visti neanche a "C'è posta per te", neanche a "Pomeriggio 5", neanche all'arena con Giletti.

Carlo conti fa entrare una famiglia composta da 18 membri: 2 genitori e 16 figli. 

Il Pater familias ci informa che i suoi sedici pargoli, tutti magicamente dotati di occhiali, sono opera dello Spirito Santo. E io che pensavo che per concepire i figli fosse necessario un rapporto sessuale. In 3 minuti usa solo queste parole: Cristo, Dio, Spirito Santo, Provvidenza, miracoli, il che ci fa ripiombare negli anni '60 in due minuti. Ned Flander in compenso è tipo un assatanato. 

Segue Gianluca Grignani che io pensavo fosse stato arrestato, o in coma etilico e invece a quanto pare sta meglio di tutti noi.

Poi arriva Tiziano Ferro che canta FNDANE DI SENE DERE ma è bravo. E poi parte la pubblicità dei Baci Perugina ci informa che per San Valentino i baci perugina avranno le frasi di Tiziano Ferro.  Spero di non prendere il bacio perugina con dentro come frase " NOTIZIA è L'ANAGRAMMA DEL MIO NOME VEDI"  




Nel frattempo per evitare di essere risucchiato dal divano di N e G torno a casa in motorino e mi perdo la battuta di Siliani sul bambino obeso. Alta televisione. 

Arrivo a casa in tempo per il momento più atteso della serata. Il ritorno di Romina e Al bano. Dopo due canzoni che conoscono solo loro parte il momento Felicità. 
La Rai ci delizia con un Giletti che batte le mani tipo vecchietto della parrocchia. Noi twentysomething cantiamo ricordandoci i fine serata della settimana scorsa. Finita la canzone Carlo Conti incita ad un limone sul palco dell'Ariston suscitando un imbarazzo totale anche a casa perchè i due non si vogliono manco abbracciare. E poi basta sti momenti populisti della famiglia felice. Al bano ci ricorda che hanno divorziato e la tratta tipo ruota di scorta. 

Se ne vanno e dopo questo TBT degli anni '80 è il momento anni '90 con Nek che per l'occasione ha lo stesso taglio di capelli del 1997.

Basta è troppo. Non voglio andare oltre. Ho dato a Sanremo una chance e mi ha ripagato con una gran voglia di espatriare. Ancora una volta abbiamo constatato che gli anni d'oro della musica italiana non torneranno mai più.

Avete presente quando finisce la Messa e il coro accompagna l'uscita dei fedeli con qualche brano? Ecco, vi lascio con una serie di canzoni che Sanremo sfornava nei tempi d'oro mentre lentamente e inesorabilmente, ad uno ad uno, chiuderete queste pagina e tornerete alle vostre vite.
















PEACE & SHARE


lunedì 9 febbraio 2015

DOMANI INTERROGO

Questo post nasce, come quello di Tinder, da una condivisione con la pluripremiata sparatrice di cazzate Noemi e del suo amazing blog Mangia Prega Sbatty e per questo sarà un po' diverso dal solito. Un po' di mesi fa aveva parlato di quello che per me è stato e rimane un periodo buio della vita. No, ovviamente non raggiunge i livelli di baratro delle medie, che sono  gli anni più osceni dell'esistenza di un individuo, ma ci va vicino: il L I C E O.

Ebbene si per questo post in condivisione come il cesso quando sei in Erasmus mi è toccato un viaggio nel tempo, un #TBDM ovvero un throwback di merda: IL LICEO (da leggere un po' con il tono di voce di "LA LUNA NERA" con annessa risata e inquadratura di una piazza trash italiana).
Premetto a tutti che ho fatto il liceo classico, che già è un po' da imbruttiti, e come tutti quelli che han fatto il classico me la meno come non mai, anche se ancora commetto errori di ortografia proprio su questo blog. Fatto sta che la supremazia del liceo classico è più conclamata dell'ignoranza di Flavia Vento. Se tornassi indietro nel tempo lo rifarei 100mila volte, ma ricordo quei 5 lunghi anni come un'angoscia costante. Il mio liceo ha lo stesso nome di un carcere minorile. Per la serie: sono stato avvisato/cagate sotto.

Siamo negli anni 2000, quel baratro dell'evoluzione della società in cui l'HSL e i jeans a vita bassa con panza di foera erano considerati cool, e se avevi la fucking criminal poi te le prendevi tutte (si come no).




La Rams23 e la Cuba10 (per chi è nato a Milano) erano il lasciapassare per le serate al Room97 (oggi the Club). I più temerari andavano a ballare al pomeriggio, mentre se andavi alle sera tiravi massimo alle 1.30 con qualche genitore che ti riportava a casa. #disagio. Il patentino era il primo sintomo di un'apparente libertà e il Topexan era il tuo best friend. La radio passava pezzi tipo "Superstar" di Jamila, che a volte mi chiedo se è ancora viva, oppure il già citato "Turn me on" di Kevin Little mentre Pharrell cantava con i N.E.R.D. Le tipe c'avevano i Winnie the Pooh attaccati al Nokia e i diari trash mega gondi con dentro dei segreti inconfessabili.


#DISAGIO


L'anno iniziava con l'ansia di non riuscire ad accaparrarsi i posti in ultima fila. Ma soprattutto con la convinzione che avresti avuto davanti quei 9 mesi in cui ti saresti alzato alle 7.20, cosa per me a dir poco illegale, e mi sparavo quelle 5/6 ore di lezione al giorno su argomenti mega interessanti ma di cui non mi ricordo pressoché nulla. 5/6 ore che al classico sono monopolizzate da quella threesome latino-greco-italiano, quelle tre materie che ti fanno morire dentro. Quelle ore interminabili in cui fantasticavo nella mente su come era il mondo fuori, mentre dalla quinta fila della mia classe guardavo i cani che correvano nel parco conscio che avevano una vita più interessante della mia. Per non parlare del fatto che il sabato mattina, mentre ora ti riprendi dall'hangover del week end, un po' anni fa ti stavi subendo 'na lezione su Hegel. WAAAAT



La svolta era l'ora di educazione fisica in cui la mia incapacità sportiva mi portava ad un'ora di cazzeggio epocale con quel tocco di "don't give a fuck" riguardo al TEST DI COOPER. Ma puoi? Che sbatti epocale. Una lascito delle scuole statali fasciste in cui si cercavano adepti per l'esercito. 
Per non parlare del momento interrogazione. Grazie a Dio esisteva la "giustificazione", il jolly del liceo. Quella cosa per cui non facevi un cazzo per mesi e poi quando ti giustificavi dovevi recuperare 800 pagine di storia, tipo dagli Egizi alla prima guerra mondiale in un pomeriggio. E la cosa assurda è che ci riuscivi. Ora mi basta leggere il Topolino per perdere la concentrazione.
La massima gioia della giornata era data quando arrivava il bidello per comunicare che non c'era il prof. Felicità mai vista, tipo che il prof magari stava per morire ma tutti erano sul dont give a fuck, e soprattutto, come mai i bidelli sono sempre degli scarti sociali? Quello messo meglio aveva gli occhi tipo Malocchio Moody, e una consecutio temporum dei verbi non pervenuta.

Il prof non ci fu oggi. Domani venuto

Per non parlare dei compiti in classe a sorpresa che suscitavano un panico/sbattimento tipo esodo del primo week end d'Agosto. E poi il peggiore/la peggiore. Il tipo/Tipa che stava dalla parte dei prof. Quell'elemento pronto a ricordare quello che il prof si dimenticava di dirti. tipo:

- Scusi professore: Ma non ha ancora assegnato i compiti per settimana prossima
- Scusi professore, ma non doveva interrogare oggi?
- Scusi professore, Potrebbe darci più compiti così capiamo meglio?



Ma la cosa peggiore era sempre il momento del calcolo della media. Non si sa per quale congiunzione astrale ma la media era sempre 5.8 il che ti faceva fare quelle conversazioni con i tuoi amici della serie:

"mi darà 6? Dai secondo me sì. Secondo te? Poi comunque sono migliorato nel quadrimestre dai, cioè si vede che mi sono impegnato. O no? No dai non può darmi il debito".

Mi è venuta l'ansia solo a scrivere questo post. Mai più liceo, mai più.